Vini da Investimento

Il mercato degli investimenti nel vino pregiato occupa solo una piccola parte, meno dello 0,1% del vino mondiale. I vini Grand Cru di Bordeaux e Borgogna hanno dominato a lungo la scena ma ora i vini di altre regioni, in Italia ci sono i SuperTuscans, Sassicaia, Solaia e Ornellaia e altri classici toscani come i Brunello della Fattoria Poggio di Sotto, Casanova di Neri e Gianfranco Soldera, stanno guadagnando terreno.

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Introduzione

Le caratteristiche del vino sono adatte per la diversificazione del patrimonio in quanto oltre ad essere nel mondo agroalimentare l’unico prodotto a non avere la data di scadenza, sottoposto all’ossidazione del tempo evolve all’interno della bottiglia acquisendo qualità organolettiche migliorative che si riflettono direttamente sul valore di mercato.

Come fare per investire in vino

Il Vino è storia, bellezza e passione, ma può anche rivelarsi un eccellente strumento di diversificazione del patrimonio in alternativa ai classici assets che ogni giorno risentono della forte volatilità dei mercati. 

L’investimento sul vino si sgancia dalle logiche di puro rendimento economico per diventare un’esperienza edonistica dove, una serie di servizi, permettano ai clienti di divertirsi e coltivare la loro passione godendo della bellezza di questo prodotto. 

Non si tratta unicamente di un investimento di tipo monetario ma bensì di un qualcosa che si basa su una forte passione per un prodotto dalle radici culturali profonde e affascinanti.

A molte persone piace godersi un buon bicchiere di vino, ad altre piace cercare bottiglie pregiate e per altre ancora il vino rappresenta una modalità di investimento alternativo.

Gli investimenti alternativi riguardano quelle tipologie di attività (asset) che differiscono dagli investimenti tradizionali in base a

  • complessità
  • liquidità
  • meccanismo normativo
  • modalità di gestione del fondo

Bassa correlazione con i mercati, le basse correlazioni con le asset class tradizionali come i mercati azionari e il mercato del reddito fisso rappresentano un grande vantaggio per gli investimenti alternativi.

Gli investimenti alternativi in virtù dei loro bassi coefficienti di correlazione offrono dei vantaggi di diversificazione migliori, con rendimenti migliori. Questi asset completano perfettamente gli investimenti tradizionali e quando un titolo o un’obbligazione sottoperforma, possono attenuare l’entità delle perdite a lungo termine. È possibile aggiungere o sostituire asset alternativi in base agli obiettivi di investimento individuali e alla propensione al rischio.

Il vino è uno degli asset più performanti e offre una crescita stabile. Gli investimenti nel vino sono abbastanza insensibili al contesto macroeconomico, questo è stato dimostrato in caso di turbolenze di mercato, crisi 2008 e pandemia di coronavirus.

Meno trasparenza e regolamentazione Gli investimenti alternativi sono sì controllati, ma non rientrano nell’ambito di regolazione e sorveglianza della Consob, ad esempio. Non esiste un’unica istituzione a livello nazionale, né in Europa, né negli Stati Uniti né ancora in altra parte del mondo, che abbia definito delle norme dedicate al settore alternativo degli investimenti.

Pochi indicatori di performance A causa dei bassi volumi di scambio, i dati, i fatti e le cifre relativi agli investimenti alternativi sono difficili da ottenere. Gli investitori in asset tradizionali godono di un accesso più ampio a dati, notizie e ricerche che li aiutano a prendere decisioni e a formulare strategie.

Per quanto riguarda il vino da investimento, è possibile trasformare una passione in un investimento che sappia offrire ottimi ritorni. 

In qualità di bene tangibile dovrebbe essere considerato come investimento di medio-lungo termine tra i 5 e i 10 anni. Il vino si configura come l’oro ma meno volatile e protegge la ricchezza durante i periodi di incertezza economica e aumento dell’inflazione. Inoltre, proprio come l’oro, ha un proprio valore intrinseco che preserva in quanto si tratta di un bene fisico.   

Le bottiglie di vino sono più di un investimento alternativo, sono un’esperienza che arricchirà la vostra vita.

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Quali sono in realtà i vini su cui investire?

Si tratta di etichette pregiate e universalmente riconosciute, una selezione accurata che rappresenta meno dell’1% della produzione vinicola mondiale. 

Caratteristiche dell’investimento sui vini:

  • Quantità limitate
  • Consumo su scala mondiale
  • Desiderabilità
  • Se conservato correttamente, il vino si apprezza con l’età
  • La finestra temporale, il prezzo aumenta fino ad un determinato punto della finestra di bevibilità, dopo un certo numero di anni, in base al vino, il valore può diminuire.  
  • Orizzonte temporale esteso. Il vino fornisce un valore intrinseco a lungo termine. Molti vini sono prodotti in piccole quantità per cui la domanda sarà sempre superiore all’offerta.    

I vini pregiati da investimento si distinguono dagli altri per la loro capacità di invecchiare, il loro valore sul mercato secondario e la lunga storia di eccellenza dei produttori.  Nella gerarchia globale dei vini pregiati, le maggiori produzioni sono quelle derivanti da famose regioni della Francia. Bordeaux, che produce circa 900 milioni di bottiglie all’anno, ovvero quasi l’1,5% della produzione mondiale di vino, guida il gruppo, solitamente seguita dalla Borgogna.

Chateau Lafite Rothschild, Chateau Latour, Chateau Margaux, Chateau Haut-Brion e Chateau Mouton Rothschild, sono vini First Growth e in genere si comportano bene nel mercato secondario e sono rinomati per la qualità. Negli ultimi anni la Borgogna ha superato Bordeaux alle aste, con marchi come Domaine de la Romanée Conti, Leroy e Armand Rousseau.

Oltre alla Francia, altri nomi illustri includono il Cabernet Sauvignon della Napa Valley statunitense e, più recentemente, Barolo e Super Tuscan dall’Italia.

Come iniziare a investire in Vino

Prima di investire, bisogna considerare il particolare orizzonte temporale del buon vino. Un corretto orizzonte temporale va dai sei ai dieci anni prima di rivenderlo, poiché la maggior parte dei vini pregiati ha bisogno di tempo per maturare prima di raggiungere il picco di bevibilità e domanda nel mercato secondario. La maggior parte dei siti di aste di vino preferisce vendere il vino in set da tre, sei o 12 bottiglie, con alcuni scambi che richiedono casse piene di 12 bottiglie. L’acquisto con l’intenzione di vendere richiede almeno tre bottiglie.

 

I potenziali investitori dovrebbero anche considerare i costi di costruzione e manutenzione di una cantina oppure nel caso di stoccaggio presso una cantina fiscale i costi di assicurazione e giacenza.

Come acqustare vini per investire

Negli ultimi decenni, il mercato del vino è diventato molto più accessibile.  L’istituzione del London Vintners Exchange (Liv-ex), una piattaforma globale per il commercio e l’indicizzazione del vino, ha portato a prezzi e informazioni più trasparenti. Tuttavia, poiché il commercio diretto sul Liv-ex è disponibile solo per i commercianti di vino professionisti, la maggior parte degli investitori privati acquista i propri vini direttamente tramite distributori, case d’asta o il mercato secondario tramite rivenditori di vini pregiati. 

Un altro metodo è quello di acquistare vini en primeur, ovvero tramite wine futures, che consentono di investire nel vino mentre è ancora in botte. È da tenere presente che il vino acquistato in questa fase ha un valore che non è garantito e potrebbe effettivamente diminuire tra il momento dell’acquisto e quello della vendita.

Per i collezionisti di vino esperti, le aste sono più che semplici opportunità per acquistare o vendere beni, sono un luogo dove venire e godersi l’atmosfera generale del buon vino.

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